All’inizio dell’anno è bene dare uno sguardo all’orizzonte che ci aspetta, sia personalmente, che come azienda. Ognuno così può pensare ai propri obiettivi e immaginare come poterli raggiungere. È un po’ come prendere il binocolo, capire la situazione, quindi scegliere che percorso intraprendere.
È fondamentale per dare linfa al presente e al futuro della propria vision. Da parte mia condivido perciò alcune riflessioni rispetto ai trend per i new media che, a mio parere, influenzeranno in buona parte il 2017.
Premettendo che il ROI – Return of Investment è ciò che fa da sottofondo ai 5 trend da me individuati:
1. Automazione.
Che si tratti di advertising (vedi AdEspresso oppure Amazon che sfida Google e Facebook), interazioni social (vedi Instagress), report (vedi Falcon), grafiche (vedi Canva): ogni azione gestibile da un’Intelligenza Artificiale verrà gradualmente affidata a quest’ultima. A livello di customer care, con i chatbot, questo avrà probabilmente un effetto da vera e propria “digital disruption”, considerato tra l’altro che è facile prevedere che prossimamente la conversazione sarà vocale (vedi la tecnologia già esistente con “Alexa” di Amazon) e non solamente tramite messaggi testuali. Una sfida interessante dell’automazione sarà quella sulle Fake News, sempre più presenti tanto che Oxford Dictionaries ha nominato “post-truth” come parola del 2016.
2.Video con realtà virtuale e aumentata.
Prosegue la sfida tra Facebook a YouTube a suon di live streaming, video 360° ed acquisizioni di know how. Mentre Facebook ha iniziato dal 2014 a lavorare sui visori della Oculus, YouTube ad es. ha recentemente acquisito Famebit, piattaforma di crowdsourcing per la produzione video che ricorda per certi versi l’emergente Traipler.
3. Data driven marketing.
Prendiamo Facebook: offre un servizio di socializzazione in cambio di una cosa, ossia far sì che siano gli utenti stessi il prodotto. Nei dati e nella gestione degli stessi c’è il futuro di ogni azienda, tanto più con la crescita esponenziale dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale. A tal proposito i diversi “monopoli” come Google, Facebook, ecc. sono sempre più “assetati” di un totale controllo sugli User Generated Content (vedi proposte di integrazione come gli Instant Articles, Google Amp, oppure l’introduzione dell’e-commerce su Facebook). Penso che nel breve periodo affidarsi a sistemi esterni possa accelerare la crescita, ma nel medio-lungo termine il (grande) rischio è quello di diventarne dipendenti. In questo contesto le conoscenze nell’ambito dei new media diventano sostanziali, ad es. considerando che nei futuri database a leggere le statistiche comportamentali dei millenial le e-mail diventeranno sempre meno consistenti.
4. Customer experience.
Se l’automazione cresce, psicologia e sociologia diventano sempre di più ingredienti fondamentali nelle analisi che devono essere sviluppate da chi segue le strategie. È qua che si farà, tramite ingegno e creatività umana, la vera differenza. Consiglio di approfondire perciò la tematica del Design Thinking e il tema dell’omnichannel.
5. Digital awareness.
Si parla sempre più di “digital detoxing” come necessità di “disconnettersi per riconnettersi”. Preferisco però il termine “awareness” nel senso di esigenza nell’imparare a fare un uso consapevole dei dispositivi digitali. Intanto in Francia è stata definita una legge a proposito che si attiverà dal 2017 e alcune aziende come la Virgin di Richard Branson iniziano ad attivarsi a tal proposito. È un tema, nel quale ritorna quello della mindfulness già affrontato alcune settimane fa, che anche la nostra New Media Agency sta approfondendo (seguiteci e avrete aggiornamenti).
Queste sono alcune, personali, previsioni che spero vi possano tornare utili. Per rimanere aggiornati continuate a seguirci iscrivendovi alla nostra newsletter mensile! Buon inizio 2017 a tutti voi.